Sebbene siano passati sei anni dal primo impiego terapeutico del propranololo nella cura degli emangiomi infantili in età pediatrica e che detto farmaco sia stato oggetto di numerosi studi che ne hanno confermato l’efficacia e la tollerabilità, vale la pena di spendere qualche ulteriore considerazione.
Lo studio multicentrico internazionale Hemangiol® appena concluso ha infatti evidenziato alcuni aspetti, per molti, ancora poco conosciuti del farmaco, ed ha contribuito alla stesura di un protocollo ufficiale per l’arruolamento e la gestione terapeutica dei piccoli pazienti.
Il primo aspetto di rilievo è che il propranololo è proposto al dosaggio di 3 mg/kg/die a differenza dei 2 mg/kg/die precedentemente utilizzati, in quanto è emersa dallo studio Hemangiol® una maggiore efficacia della cura a questa dose con la stessa rassicurante tollerabilità. A questo dosaggio, nello specifico, non sono emerse conseguenze negative a carico del sistema cardiovascolare mentre sono stati saltuariamente riportati i noti effetti indesiderati come diarrea, agitazione del sonno ed iperattività bronchiale ma sempre lievi e non tali da richiedere la sospensione del farmaco.
Il propranololo pur con cautela ed a dosaggi più bassi, pari a 1mg/kg/die, può venir somministrato anche nella sindrome PHACES come ha confermato uno studio autorevole su 32 pazienti con sindrome PHACES con anomalie delle arterie cervicali ed intracraniche, che non ha evidenziato effetti collaterali importanti tali da sospendere il trattamento, che viene, anzi, consigliato.(Metry D, Frieden IJ, Hess C et al. Propranolol use in PHACE syndrome with cervical and intracranial arterial anomalies: collective experience in 32 infants. Pediatr Dermatol. 2013 ;30(1):71-89.)
La somministrazione della terapia con propranololo secondo le linee guida dovrà essere iniziata in un età compresa tra le 5 settimane ed i 5 mesi di vita in ambiente ospedaliero con una dose raccomandata iniziale per la prima settimana di 1 mg /kg/die, suddivisa in due somministrazioni giornaliere. Quindi in assenza di controindicazioni si aumenta la dose sino a 3 mg/kg/die nel lasso di tempo di 2 settimane e la si mantiene per almeno sei mesi.
Il farmaco, prodotto dalla casa farmaceutica Pierre Fabre è stato ufficialmente approvato dalla FDA e dall’EMEA per la cura degli emangiomi infantili ed è oggi commercializzato negli USA ed in Francia. In Italia è in corso di approvazione da parte dell’AIFA, e si renderà probabilmente disponibile con esclusiva prescrizione ospedaliera dal 2015.
L’approvazione del propranololo da parte delle Autorità regolatorie garantisce, per la prima volta, la disponibilità di un farmaco molto efficace per il trattamento di questa comunissima malattia e mette al riparo la classe medica dal rischio di effetti collaterali di altri trattamenti meno efficaci e meno sicuri. Inoltre permette ai medici (finalmente!) di parlare con una voce sola di fronte ai genitori dei piccoli pazienti, genitori che sono stati troppo spesso frastornati da tante proposte di cura e tutte diverse!
di Carlo Gelmetti e Riccardo Cavalli
*Dipartimento di Fisiopatologia Medico-Chirurgica e dei Trapianti, Università degli Studi di Milano e #Fondazione IRCCS Ca’ Granda “Ospedale Maggioe Policlinico” di Milano.
Scritto da Riccardo Cavalli e Carlo Gelmetti