La confusione che ci ha pervaso quando abbiamo iniziato a scrivere le linee guida nel 2015 è stata tangibile e l’impegno per “fare ordine” è stato consistente.
Le Linee Guida alla fine sono state prodotte e pubblicate e, anche in considerazione del numero di visualizzazioni che si possono controllare nei diversi siti, hanno sortito un discreto successo. Una bella soddisfazione per chi ha ideato il progetto, per chi lo ha realizzato e per chi ci ha messo anima e impegno per la pubblicazione e diffusione.
Il ruolo dei patologi nella loro stesura è stato “trasversale”, legato fondamentalmente a fare ordine, con estensione nella propria quotidianità diagnostica, tra terminologie confuse e a volte contradditorie presenti in letteratura ed entità istologiche.
Ma… questo è stato l’inizio.
Se la “spettinata” attribuzione terminologica delle differenti entità era consistente, usando “pettini e spazzole”, come la classificazione ISSVA, la “chioma” vascolare è stata sistemata… per lo meno ha assunto una forma.
Mancava, al completo appagamento del pensiero anatomo-patologico, tutto quel bagaglio di indicazioni su come trattare il campione bioptico, dal suo prelievo alla diagnosi, al fine di ottenere informazioni il più possibile esaustive per la conferma diagnostica e per essere d’aiuto nell’impostazione dei trattamenti successivi.
Ed è iniziato proprio così, in una tranquilla serata invernale, quando il carico di lavoro ti porterebbe ad andare avanti nella diagnostica di routine, ma ti rendi conto che tutti i “ma… se lo rivedessi domani,… facessi anche questa colorazione… un ritaglino forse mi chiarirebbe tutto, …domani parlo con il clinico e poi rivedo anche le risonanze con il radiologo” , ti farebbero fare un doppio lavoro … inutile.
Devi staccare e l’occasione te la offre il Collega che passa a salutarti… , ha un altro impegno per la serata ma mancano ancora due orette e fuori la città è ancora avvolta da quella temperatura un poco fastidiosa per attardarsi davanti alle vetrine dei negozi ed infilarsi dentro ad alcuni di essi con falso interesse.
E allora si parla del nostro lavoro … della SISAV … di come manchi ancora quel pezzetto di anatomia patologica alle linee guida che ci farebbe sembrare tutto più completo. E così, davanti ad un foglio bianco informatico, il cappotto ripiegato con ordine e… “dai scrivi!”.
Riga dopo riga, titolo, premessa, istruzioni operative…. prendono forma le “Procedures and operating instructions for diagnosis in vascular anomalies and pathology”. Le informazioni utili al patologo per impostare al meglio il proprio lavoro, le “ideali” modalità di invio dei campioni, tutto quello che un patologo può fornire per avere una diagnosi sulle anomalie vascolari il più possibile completa, la preoccupazione di affiancare una adeguata ricerca genetica e di poter conservare i campioni così rari e preziosi per rivisitazioni future, tutto questo prende forma fluidamente perché nella testa era presente da tempo. Bastava scriverlo. Da qui l’approvazione delle società SISAV e SIAPEC, il desiderio, soddisfatto, di M. Mihm ad unirsi all’idea con una Sua premessa e … siamo arrivati alla fase di pubblicazione su Pathologica, rivista ufficiale della SIAPEC.
Soddisfatti per aver aggiunto quel tassello che ci immaginavamo da qualche tempo ma ci mancava, in quella tranquilla serata invernale alla fine abbiamo indossato i cappotti e più leggeri abbiamo affrontato i nostri impegni, con la sensazione di aver prodotto qualcosa di utile.
Laura Moneghini, Ezio Fulcheri
BIBLIOGRAFIA
Estratto da PATHOLOGICA 2019;111:48-50; doi: 10.32074/1591-951X-16-19“
INTRODUCTION
Histopathological examination of vascular anomalies and pathology represents a crucial moment in the diagnostic-therapeutic pathway in which the analysis of the sample becomes the confirmation or enrichment of information that the clinic and the instrumental examinations have already outlined and, at the same time, the starting point to trace the further therapy. ….
REASONS FOR A CORRECT HISTO-PATHOLOGICAL EXAMINATION BY RECOMMENDATIONS VALIDATED BY A SCIENTIFIC SOCIETY
I – Define the exact nature of the lesion (diagnostic confirmations or ex novo diagnosis)
II – Evaluate the exact tissue involved
III – Verify the presence of proliferative foci in the lesion
IV – Identify conditions of risk and complications
V – Ensure the adequacy of the process (sampling, preparation and staining) for second opinion and biomolecular investigations
VI – Ensure the preservation of material for any further investigations and case studies
OPERATING INSTRUCTIONS
What to send with samples:
a- histopathological examination request (minimum requirements);
b- preoperative iconographic documentation;
c- results of hematological analysis;
d- diagnostic imaging (CT, CT-angiography, MRI, Ultrasound, Doppler-ultrasound…);
e- report of previous treatments (embolization, laser, pharmacological therapy, surgery…);
f- suitable material for further different investigations:
• not fixed; – within one hour of sampling;
• formalin fixed; – correlated by a sample in RNA later; – cryopreservation in biobanks;
g- blood sample in EDTA.”
Scritto da Ezio Fulcheri e Laura Moneghini[/vc_column_text][vc_column_text]
APPROFONDIMENTI
Fonte
Pathologica
Titolo originale
Procedures and operating instructions for diagnosisin vascular anomalies and pathology
Autori
L. Moneghini , M.C. Mihm , E. Fulcheri
Collegamenti
http://www.pathologica.it/article/view/14